Chiesa di San Giovanni Battista - Santuario Virgo Fidelis

La Chiesa di San Giovanni Battista svetta sul punto più alto del Borgo Villa, a Incisa Scapaccino.

Chiesa di San Giovanni Battista - Santuario Virgo Fidelis
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Descrizione

In breve

La Chiesa di San Giovanni Battista svetta sul punto più alto del Borgo Villa, a Incisa Scapaccino.

È il primo santuario in Italia dedicato all'Arma dei Carabinieri: Virgo Fidelis, infatti, è la patrona del corpo di polizia.

L'edificio è stato riaperto al pubblico il 3 ottobre 2014 dopo lunghi lavori di restauro.


Il primo riferimento attendibile che consente di avere testimonianza della presenza della chiesa ad Incisa è datato 1254; da un successivo documento del 4 agosto 1282 emerge che in San Giovanni era presente, de longa consuetudine ibidem diutius observata, un gruppo formato da un prevosto e tre canonici. 

Per quanto la carta non lo precisi i religiosi citati costituivano una parte della collegiata istituita presso la pieve fin dai primi tempi della sua fondazione e formata oltre che dai membri suddetti, anche da un arciprete. 

La chiesa, che il documento induce a ritenere esistente da lungo tempo, sarà dunque da considerare coeva, se non anteriore, al castello, appartenuto a Bonifacio d'Incisa. è da presumere, infatti, che contemporaneamente all'opera di incastellamento del colle della Villa, i feudatari e la comunità abbiano avvertito l'esigenza di un luogo di culto, a ciò destinando una cappella preesistente, forse ampliata o, più probabilmente, costruendo un nuovo edificio sacro.

Potrebbe allora risalire ai marchesi l'iniziativa di chiamare i canonici ed il prevosto a prendere dimora presso la nuova chiesa che, sotto il titolo di San Giovanni, assurse così a sede della prevostura, mentre l'arciprete, al quale spettava la cura spirituale dei fedeli, sarebbe rimasto nell'originaria residenza plebana.

La chiesa della prevostura sorgeva sulla stessa area dove fu poi edificata quella attuale e lo spazio sul quale oggi si affaccia il sagrato era occupato dal cimitero; un breve tratto di strada la collegava, attraverso la porta di San Giovanni, al Castello. 

Nel 1514, durante il saccheggio d'Incisa e l'espugnazione della rocca, le artiglierie monferrine colpirono anche l'edificio sacro che fu abbattuto in totum eccetto il campanile. Della costruzione iniziale non si dispone di alcuna raffigurazione eccezion fatta per un acquerello della seconda metà dell'Ottocento, di cui non si conosce l'origine e l'attendibilità, secondo il quale la chiesa sarebbe stata a tre navate con quella centrale notevolmente più alta delle laterali. 

La ricostruzione dopo il saccheggio avvenne solo dopo molti anni a causa della turbolenta situazione politica che coinvolse il marchesato di Incisa e l'area attorno. 

Gli incisiani, tuttavia, sembravano non dolersi della mancanza di una chiesa parrocchiale in quanto ormai abituati a frequentare la casa canonica ed il vicino oratorio dei Disciplinati dove i Divini Uffici si celebravano regolarmente. Nel 1568, a corredo del progetto di "taglio del Belbo" (mai realizzato) appare un disegno a penna ed acquerello della chiesa come se fosse già stata ricostruita, tuttavia, il primo documento che rivela un preciso impegno del Comune e del prevosto a porre fine agli indugi è posteriore di cinque anni risalendo al 21 ottobre 1573. 

Osservando la citata raffigurazione si nota che la tipologia esterna del fabbricato corrisponde a quella della futura chiesa: un edificio a capanna dalla facciata rivolta a mezzogiorno e quattro finestre che prospettano a ponente come ci mostra, per il lato orientale, uno schizzo più tardo eseguito nel 1638. Si può quindi supporre che il progetto, predisposto già da tempo, fosse noto al disegnatore che lo utilizzò nella sua opera.

Il progetto prevedeva una decorosa costruzione ad una navata affiancata da due alae. 

I lavori affidati al faber murarius Lorenzo Piana civis aqensis, furono iniziati e proseguiti con sollecitudine. L'opera venne conclusa nella primavera del 1575. 

La chiesa appariva ad una sola navata con tre altari: quello maggiore e altri due eretti a ridosso delle pareti, di cui uno dedicato alla Madonna del Rosario e l'altro riservato all'arciprete. 

Fu conservata la vecchia torre campanaria appartenente al comune che se ne serviva per la convocazione del consiglio e altri usi particolari. 

Solo nel 1581 il parroco don Anselmo Avellano si stabiliva ad Incisa.

I saccheggi sofferti da Incisa nel XVII secolo, specialmente quelli del 1637 ad opera delle soldatesche spagnole che assediavano Nizza Monferrato e del 1642 da parte dei francesi, nonchè le frequenti razzie consumate dagli eserciti di passaggio, non risparmiarono la chiesa di San Giovanni, anche se i luoghi sacri, in virtù della speciale prerogativa, non avrebbero dovuto essere violati.

Al principio del XVIII secolo il fabbricato "minacciava di rovinare". 

La comunità ed il parroco, favoriti dal sopraggiungere di tempi più propizi, e sollecitati inoltre dall'incremento demografico, convenivano di ampliarlo. 

Alla parte centrale vennero affiancate due navate laterali e si innalzò una nuova facciata facendola avanzare di cinque metri verso il piazzale. A lavori ultimati la chiesa misurava m 31 in lunghezza e m 16,50 in larghezza. Successivamente venne proseguita l'opera di rinnovamento e di arredo, il 25 settembre 1831 veniva benedetto ed inaugurato il nuovo pregevole fonte battesimale in marmo.

Recentemente, nel 1978 si verificarono, come già in precedenza, dissesti e cedimenti nel pavimento e lesioni gravi nelle strutture portanti che resero inagibile la chiesa.

Trasferite le funzioni nella chiesa del Carmine che era stata sottoposta a recenti lavori di consolidamento e restauro il parroco don Secondo Belizzone non restò indifferente nè inerte di fronte al desolante spettacolo ed interessò sollecitamente gli enti competenti, ma le risposte non furono rassicuranti e gli accorati appelli caddero nel vuoto.

Di recente, a seguito dell'interessamento del neocostituito comitato di cittadini incisiani rivolto a recuperare al patrimonio storico-religioso ed artistico il monumento, sono stati ottenuti degli stanziamenti da parte del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte e dal Comune che sono stati utilizzati per gli interventi più urgenti.

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Modalità d'accesso

Accesso da strada, non è presente rampa per disabili. Non ci sono costi di accesso.

Come arrivare:

Percorrendo l'autostrada le uscite più vicine al centro di Incisa Scapaccino sono:

  • Uscita Felizzano - Quattordio A21 autostrada dei Vini Torino-Brescia 11,52 k  dal centro
  • Uscita Asti corso savona A33 autostrada A33 Asti-Alba / Cherasco-Cuneo 14,68 km dal centro
  • Uscita Alessandria Sud A26 autostrada dei Trafori Genova Voltri-Gravellona Toce 17,74 km dal centro
  • Uscita Novi Ligure A26-A7 dir diramazione Predosa-Bettole A26-A7 28,72 km dal centro
In treno:

Per arrivare a Incisa Scapaccino in treno la soluzione migliore è utilizzare un treno con destinazione o fermata a:

  • Stazione di asti Asti è gestita da rfi e dista 16,27 km da Incisa Scapaccino
    Asti, Piazza Guglielmo Marconi, 14100 Asti AT, Italia
  • Stazione di acqui terme Acqui Terme è gestita da rfi e dista 16,96 km da Incisa Scapaccino
    Acqui T. 15011 Acqui Terme AL, Italia

In stazione è possibile usufruire di bus e di servizi navetta per arrivare alla propria destinazione, per cui con il treno, Incisa Scapaccino è collegata con tutte le principali città italiane.

In aereo :

Gli aeroporti più vicini a Incisa Scapaccino sono quelli di:

  • GOA - Aeroporto di Genova situato a circa 58 km
    L'aeroporto di Genova è situato a circa 6 km dal centro di Genova. Codice IATA (GOA)
  • TRN - Aeroporto di Torino-Caselle situato a circa 72 km
    L'aeroporto è situato a 16 km dal centro della città di Torino. Codice IATA (TRN)

Da tutti e 2 gli scali è possibile:

  • raggiungere le rispettive stazioni ferroviarie e da li lì proseguire il viaggio in treno, verso Incisa Scapaccino
  • prendere un auto a noleggio per andare ad Incisa Scapaccino
  • utilizzare un bus per dirigersi ad Incisa Scapaccino
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Indirizzo

Piazza Garibaldi, 14045 Incisa Scapaccino AT, Italia
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Punti di contatto

Telefono : 0141 74040

Ultimo aggiornamento: 21 maggio 2024, 15:25

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